A margine della manifestazione di oggi, 12 Aprile, nell’ambito del mese di prevenzione alcologica, l’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Sassuolo Stefano Vincenzi, esprime soddisfazione per l’assidua campagna di sensibilizzazione tesa a prevenire e ridurre l’abuso di sostanze alcoliche, che vede la collaborazione tra Azienda Usl, Polizia Municipale, Enti Locali, pubbliche assistenze e volontariato, istituti scolastici, associazioni di categoria.

Una campagna – dice Vincenzi – che nell’ambito dei Piani della Salute si è già snodata attraverso una serie variegata di iniziative, anche presso le scuole, i luoghi di lavoro e sulle strade. In particolare vorrei porre l’attenzione su alcuni punti. Innanzituttoè il comportamento umano che, di norma, causa gli incidenti, che sono sempre evitabili: basterebbe osservare le norme del Codice della Stradae quelle di comune diligenza e prudenza. Non si può dire: “bisogna evitare che la guida divenga un pericolo per se e per gli altri”.

I termini vanno invertiti: “bisogna evitare che la guida diventi un pericolo per gli altri e per se”. La prima preoccupazione che dovremmo porci quando ci mettiamo alla guida dovrebbe essere quella di tenere comportamenti virtuosi. La battaglia per la prevenzione degli incidenti stradali è una battaglia che deve investire il contributo di tutti: pubblico, terzo settore, famiglie e società. La famiglia deve diventare un luogo di educazione civica e i genitori devono fornire ai figli buoni esempi di guida prudente e sicura. Bisogna intervenire su più fronti: prevenzione, educazione stradale a vari livelli, inasprimento delle sanzioni, miglioramento della viabilità. Le strade vanno migliorate, certamente, ma inutilmente avremmo strade più sicure – continua l’Assessore Stefano Vincenzi – se non iniziasse a formarsi una coscienza civica che davvero inizi a considerare la strada come un luogo di convivenza civile, dove diritti e doveri vanno rispettati, dove certi comportamenti vanno definiti per ciò che sono, cioè criminali.

Oltre seimila persone, in particolare giovani vite, muoiono ogni anno, decine di migliaia riportano menomazioni spesso gravi, i costi sociali sono altissimi: non si può stare a guardare questo dramma come se fosse una fatalità ineluttabile. A tutti i giovani, che spesso spingono sull’acceleratore senza considerare – conclude Vincenzi – le conseguenze, vorrei ricordare un sano e vecchio proverbio: meglio perdere un minuto nella vita che la vita in un minuto.