I Comuni non favoriscono gli affitti a studenti universitari ignorando ”la possibilità di istituire
un’aliquota agevolata Ici” come stabilito dagli Accordi locali fra organizzazioni della proprietà edilizia e dell’inquilinato.

Lo sostiene la Confedilizia, precisando che i Comuni hanno tempo fino al prossimo 31 marzo per deliberare in materia di Ici.

”I Comuni, pur avendone la facoltà, sembrano ignorare la possibilità di istituire un’aliquota agevolata dell’Ici per chi lochi alloggi a studenti universitari – spiega la Confedilizia in una nota – sulla base degli specifici accordi fra organizzazioni della proprietà edilizia e dell’inquilinato, come previsto dall’articolo 5 della legge 431 del 1998, che ha riformato le locazioni abitative”.

”Nei centri ove è maggiore la concentrazione di studenti universitari provenienti da altre città, si rende necessario favorire tale tipo di locazione – continua la Confedilizia riferendosi all’istituzione dell’aliquota agevolata dell’Ici – che presenta caratteri tutti particolari rispetto a quella ordinaria, con maggiori spese e rischi per i locatori”.

”I Comuni hanno appunto la possibilità di agire sull’Ici attraverso una specifica aliquota ridotta – conclude l’organizzazione – che servirebbe di indubbio stimolo ai proprietari per dare in affitto alloggi a studenti universitari
fuori sede”.