E’ stato nominato dalla Procura di Modena il perito, un ingegnere dei vigili del fuoco, che dovrà accertare le cause dell’incendio che venerdì notte ha distrutto il reparto dove si producono le apparecchiature per dialisi alla Gambro Dasco di Medolla, multinazionale del settore biomedicale.


I primi accertamenti sembrano escludere l’ipotesi dolosa, ipotesi sulla quale gli investigatori si erano concentrati in un primo momento. Il pm Carlo Marzella, che sabato aveva aperto un fascicolo contro ignoti per incendio doloso, ha ascoltato i tecnici che hanno eseguito i sopralluoghi. Dai primi rilievi, eseguiti nei 150 metri del reparto distrutto e posto sotto sequestro, sembra infatti che il rogo potrebbe essere stato causato da un corto circuito. Le fiamme si sarebbero poi propagate grazie anche alla presenza di diversi contenitori di liquido infiammabile.

Intanto, da oggi, un centinaio di lavoratori della Gambro Dasco sono in cassa integrazione a tempo indeterminato. I vertici aziendali, nell’incontro con i rappresentati sindacali, hanno reso noto che le nuove attrezzature che andranno a sostituire quelle distrutte nel rogo sono già state ordinate.
Un nuovo incontro tra le parti è previsto per giovedì.

La notizia che probabilmente l’incendio non è di origine dolosa ma accidentale è itenuta ‘importante’ dalla Cisl di Modena, in quanto ”potrebbero essere abbreviati i tempi per il dissequestro dell’area ora sigillata per ordine della magistratura”.