L’inflazione scende a gennaio al 2,7% contro il 2,8% di dicembre. E’ quanto comunica l’Istat in base alle stime preliminari che confermano i dati delle città campione. La variazione dei prezzi su base mensile è stata del +0,3%.

Sulla base della stima provvisoria, l’indice dei prezzi armonizzato (Ipca) ha registrato a gennaio
un aumento su base annuale del 3,1%. La variazione su base mensile è stata invece nulla, perchè, spiegano all’Istat, l’indice armonizzato tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo come sconti e saldi di stagione, tipici del
mese di gennaio.

Per ciò che riguarda l’indice generale per l’intera comunità (Nic) il capitolo di spesa che ha registrato il maggior incremento in termini tendenziali è stato quello
relativo ad altri beni e servizi (+4,2%). Seguono il capitolo trasporti (+3,9%), e alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (+3,8%). Variazioni negative invece per il capitolo comunicazioni (-0,8%) e per servizi sanitari e spese per la salute (-0,3%).

Rispetto al mese precedente la variazione maggiore riguarda il capitolo abitazione, acqua ed elettricità, cresciuto dell’1,1% seguito dal capitolo altri beni e servizi (+0,9%), sul quale hanno pesato, dicono all’Istat, gli aumenti dei servizi finanziari. In crescita dello 0,6% anche i trasporti, per gli aumenti dei prezzi di benzina e tariffe autostradali. L’unica voce in calo è invece servizi sanitari e spese per la salute (-1,3%).

I dati provvisori diffusi oggi dall’Istat rappresentano un panel del 53% delle città e del 68% dei consumi delle loro popolazioni e sono stati misurati con il nuovo paniere. I dati
definitivi saranno diffusi il prossimo 18 febbraio. Se sarà confermata la stima odierna, l’inflazione sarà tornata agli stessi livelli di ottobre 2002