Il Diavolo è stato troppo forte, anche per gli angeli. Dentro uno stadio che non vedeva la serie
A da 38 anni, il Milan ha sempre comandato la partita: in vantaggio al 17′ con Inzaghi, illuminato da un’ invenzione di un grande Rui Costa, i rossoneri hanno controllato la gara, chiudendola a chiave a inizio ripresa con Simic, che ha buttato
dentro di testa un corner di Pirlo, e trionfando allo scadere ancora con super Pippo.


Per la storica serata – il Modena indossava una maglia con banda diagonale fatta per festeggiare i 90 anni di vita – gli angeli erano i giocatori canarini, almeno nella presentazione da discoteca gridata dallo speaker, che di mestiere fa infatti il dj: ”Signore e signori – ha urlato al microfono – per chi non conoscesse ancora il pubblico di Modena, questo è il volo degli angeli”, mentre le squadre sbucavano dal tunnel. Pandemonio. La squadra di De Biasi, com’ era nei piani, ha cercato di partire piuttosto forte, provando ad assaltare l’ avversario,
pure con qualche entrata decisa (ma sempre corretta), per dimostrare che la serie A non faceva paura. Ma la calma del Milan è stata pari alla sua potenza: dietro, la coppia centrale Maldini-Nesta ha dominato, mentre Pirlo, cervello rapido e piedi
pregiati, è stata la determinante cerniera fra la retroguardia e il centrocampo. A quel punto ci ha sempre pensato Rui Costa, in grande spolvero, bravissimo nel portare palla o nel cercare il lancio per Inzaghi, il migliore in campo insieme al
portoghese, o Tomasson. Al primo colpo di gas, il Milan ha sorpassato, al 17′: slalom strepitoso in punta di piedi di Rui Costa, che è entrato in
area centralmente fra tre difensori, poi ha toccato dolcemente a destra per Inzaghi che non poteva sbagliare. Ballotta infilato con un forte rasoterra, mentre i modenesi hanno protestato per un sospetto fuorigioco del centravanti. Rossoneri a un soffio dal gol al 42′: Rui Costa è andato via di forza sulla destra, e sul suo cross teso, la deviazione volante di Inzaghi non e’ finita in rete solo per un bel volo di Ballotta. Il Modena ha invece fatto una fatica tremenda per essere pericoloso, passando dalle parti del gol solo per un mezzo pasticcio di Dida (uscita sballata), e una bella combinazione fra Milanetto e Taldo, che ha tirato al volo di poco alto (26′). Sfumato un po’ l’ entusiasmo iniziale, ciò che ha ucciso il Modena è stato il palleggio avversario: il Milan ha sempre controllato il ritmo, sfruttando i molti piedi buoni messi insieme da Ancelotti, pure grazie all’ ottimo lavoro di copertura di Gattuso; poi, all’ improvviso ha saputo verticalizzare, facendo sempre paura alla difesa locale. E quando i gialloblù recuperavano il pallone, non sempre riusciva a innescarsi il talento di Pasino, che ha dovuto cercare giocate difficili per imbeccare Fabbrini e Taldo. Non e’ comunque mancata la voglia e la grinta per assaltare, pure nel finale, quando il Modena ha sfiorato il gol dell’ onore con un colpo di testa di Sculli e una punizione di Milanetto, sui quali Dida è stato bravo. Alla fine il pubblico ha applaudito – ”Grazie lo stesso” – perche’ saranno quella grinta e quella voglia che conteranno per restare in A. L’ ultimo urlo, al 45′, è stato però quello di Inzaghi, che ha raccolto un assist di Pirlo e ha bruciato l’ uscita di Ballotta. Subito dopo gol di tacco di Rivaldo, entrato poco prima e all’esordio nel campionato italiano, annullato per fuorigioco nettissimo. Troppo, anche per angeli che non vedevano la serie A da 38 anni.