Il quartiere fieristico di Modena ospiterà, dal 25 al 28 settembre prossimi, l’ottava edizione di Ambiente Lavoro, Salone dell’ Igiene e Sicurezza in Ambiente di Lavoro.


La rassegna – notano gli organizzatori – prosegue così nel percorso di sensibilizzazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti nei confronti dell’ igiene e della sicurezza nei luoghi di lavoro e si propone come momento articolato di formazione e informazione. Sotto il profilo espositivo, la
manifestazione dedica in particolare ampio spazio al settore dei dispositivi di tutela individuale mentre ancor più si evolve quello dei dispositivi di protezione alla fonte, una situazione significativa di una maggiore sensibilità, cui corrisponde un
mercato più ampio, nei confronti dell’ infortunistica piuttosto che dell’igiene e della prevenzione.
Quest’ anno sarà ancora più apprezzabile la partecipazione degli enti e delle istituzioni preposti alla vigilanza. ‘Ambiente Lavoro 2002′ vedrà perciò una presenza coordinata dell’ISPESL, del Ministero del Welfare, del Ministero della Salute e del Ministero della Funzione Pubblica (ognuno dei quali
detiene alcune funzioni relative alla sicurezza sul lavoro che sono in corso di ridefinizione), oltre che dell’ INAIL, e, come di consueto, una significativa partecipazione della Regione Emilia Romagna e della AUSL di Modena, che ha collaborto attivamente all’ organizzazione della componente congressuale. Il programma dei convegni, favorito dal richiamo che la fiera esercita sugli operatori del settore, è ricchissimo: tra assemblee, convegni, meeting e seminari, sono in programma, nei
quattro giorni della manifestazione, ben 38 eventi. L’ argomento fulcro di questa manifestazione è, e sarà per il futuro, l’ analisi dei motivi per cui, promulgate e applicate le leggi, definiti e resi operativi gli organismi di controllo, avviate le
iniziative volte ad addestrare sia i responsabili della
sicurezza che i lavoratori, non si concretizzi una significativa diminuzione degli incidenti e delle vittime del lavoro che attribuiscono all’ Italia, in Europa, un poco edificante primato.