Sono 24 mila, quasi 400 in più rispetto allo scorso anno, gli studenti delle superiori modenesi che da lunedì 16 settembre saranno tutti sui banchi di scuola, così come i 16.568 delle medie inferiori (726 classi, 22 in più rispetto all’anno precedente quando c’erano 621 ragazzi in meno) e i 26.299 delle elementari, aumentati di 377 unità (le classi sono 13 in più).


Nelle scuole superiori gli iscritti sono passati da 23.672 a 24.038 con un aumento di 14 classi concentrato soprattutto nei licei, dove nelle prime si è registrata una crescita di iscrizioni: 1598 studenti (pari al 26,2 per cento) rispetto ai 1372 dell’anno scorso (23,4 per cento). Leggera flessione, in percentuale, per i tecnici e i professionali. “Il nuovo anno scolastico – commenta Claudio Bergianti, assessore provinciale all’Istruzione e alla formazione professionale – si apre all’insegna della preoccupazione e dell’incertezza. Innanzitutto per le proposte del governo che, con la legge delega, propone una netta separazione tra un percorso scolastico statale indirizzato all’università, i licei, e un altro regionale, di istruzione e formazione professionale. Insomma, scuole percepite come di serie A e di serie B, con l’aggravante che la scelta tra i due percorsi dovrà essere fatta troppo precocemente, già prima dei 14 anni”. Per Bergianti, l’aumento delle iscrizioni a licei, quindi, è frutto anche dell’effetto annuncio della riforma Moratti: “Si tratta di una tendenza nazionale, a Modena meno accentuata grazie a istituti tecnici e professionali che “tengono” dimostrando di essere percepiti mediamente come scuole di qualità. La realtà economica locale, inoltre, ha bisogno di questo tipo di figure tecniche e professionali”. Tra le preoccupazioni della vigilia c’è anche il tema insegnanti, con l’amministrazione scolastica che garantisce di avere completato le nomine, ma con l’incognita dei ricorsi ancora pendenti al Consiglio di Stato: “E’ un fatto positivo avere tutti gli insegnanti al loro posto il primo giorno di scuola, ma corriamo il rischio che si ripeta il caos dello scorso anno quando, per gli errori del ministero, a metà anno cambiò il dieci per cento dei docenti”. Sulla dotazione organica delle scuole modenesi il confronto si è sviluppato nei mesi scorsi: “Una vera e propria battaglia con la quale abbiamo ottenuto l’avvio di tutte le materne richieste e una parte dei “prolungati” alle medie. Una ventina di classi, però, non potranno avere il tempo prolungato richiesto E anche nelle elementari mancheranno gran parte degli insegnanti aggiuntivi necessari per progetti come la seconda lingua, l’inserimento degli stranieri o il sostegno psicopedagico”.