La precipitazione pomeridiana abbattutasi su Modena -secondo le analisi dell’Osservatorio geofisico dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia- ha avuto le caratteristiche del nubifragio.


In pochi minuti sono scesi 40,6 mm di pioggia con una intensità massima, tra le ore 14.00 e le ore 14.15, di 23,8 mm in quindici minuti ed un vento che ha soffiato ad una velocità di 75 km/h. Non si è superata la violenza del precedente fenomeno osservatorio l’8 agosto, ma per gli esperti resta anomalo il ripetersi di due eventi di tale intensità nello stesso mese. La cella temporalesca, che ha caratterizzato il fenomeno, era associata ad un sistema convettivo ben individuato nelle immagini Meteosat fra l’Alta Toscana e l’Appennino Emiliano. Nell’area della facoltà di Ingegneria della sede di Modena dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, in particolare, si è osservato un fenomeno dalle caratteristiche tipiche dei nubifragi tropicali, con precipitazioni associate ad un forte vento che le rendeva quasi orizzontali. Contestualmente si osservava anche una rotazione vorticosa del muro d’acqua. Il fenomeno odierno è, dunque, dell’ordine di grandezza del recente evento dell’8 agosto, che è stato il massimo di intensità di precipitazione per Modena. Pur non risultando “il più intenso”, è comunque da sottolineare come sia anomalo il ripetersi di due eventi di tale intensità nello stesso mese e, soprattutto, dopo un mese di luglio che è risultato il più piovoso dal 1833.
Per la giornata di domani si prevedono ancora condizioni di cielo molto nuvoloso, con qualche diradamento verso la pianura nella prima parte della giornata e nubi addensate lungo l’Appennino, dove i piovaschi e i rovesci, saranno presenti fin dal mattino. Poi, la copertura diverrà estesa con precipitazioni anche associate ad attività temporalesca.