Almeno duemila no-global, di cui un migliaio provenienti con due treni da Bologna, daranno vita sabato pomeriggio a Modena ad una manifestazione con corteo in citta’ contro l’apertura del Centro di permanenza temporanea per immigrati clandestini.

La manifestazione, alla quale potrebbero prendere parte anche un centinaio di no-global da altre regioni del Nord-est, e’ accompagnata da polemiche tra i manifestanti e l’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco diessino Barbolini e schierata a favore della rcostruzione del Centro.
C’e’ preoccupazione tra i commercianti modenesi per i rischi di danneggiamenti, anche se i manifestanti annunciano intenzioni pacifiche.

Non e’ vero che a Modena, a
differenza di Bologna, non si possa manifestare, anzi, in citta’ ”e’ benvenuto” chiunque ”intende manifestare per le proprie idee”.
L’unica cosa a cui ”ci opponiamo, e’ la violenza”. Parola di Ivano Miglioli, segretario provinciale dei Ds di Modena, che ha ritenuto fosse il caso di intervenire nelle polemiche sorte in merito alla manifestazione in programma sabato nella cittadina emiliana, dove i no global sfileranno contro l’apertura del centro di permanenza temporanea (cpt) per immigrati sprovvisti di documenti.

”Non riesco davvero a comprendere il motivo del clima che in queste ore va montando nei confronti della manifestazione in programma sabato- scrive Miglioli in una nota – Molte delle dichiarazioni che si susseguono mi pare si basino su un assunto sbagliato, ovvero che a Modena non si possa liberamente manifestare per le proprie opinioni, cosa che e’ invece nel dna civico e democratico di questa citta”’. Poi, giu’ critiche addosso ai no global bolognesi, che, secondo l’esponente della Quercia, sono arrivati a conclusioni sbagliate. ”Mi sembrano eccessivi -scrive- i termini utilizzati dai no global di Bologna, che hanno parlato di ‘scenario inquietante’ e ‘diatriba pericolosa’ ”.
A Modena, dove governa il centrosinistra, ”non e’ messo in discussione assolutamente il diritto a manifestare.
L’unica ostilita’ – sottolinea Miglioli – che i Ds hanno e’ nei confronti della violenza, posizione che con piacere sentiamo appartenere anche al social forum. Con chiunque, infatti, abbia tra i propri principi questo valore il nostro partito e’ interessato a dialogare e ad confrontarsi, anche quando le posizione sono distanti e siamo convinti che cio’ potra’ avvenire anche dopo la manifestazione del 18 maggio. Chi dunque, pur avendo idee diverse dalle nostre, verra’ a Modena a manifestare nel rispetto delle regole democratiche, sara’ il benvenuto”.
In ogni caso, il tragitto del corteo e’ stato spostato dal centro alla periferia e, nonostante una direzione della Quercia a livello provinciale tenutasi due sere fa che ha fruttato una posizione unitaria sul CPT, c’e’ chi continua a insistere che all’interno del partito modenese la spaccatura sul tema c’e’ e si avverte chiaramente.