Soia e mais senza Ogm. Lo
garantisce il Caip, consorzio agrario interprovinciale, di
Bologna e Modena, che per primo in Italia ha ottenuto la
certificazione del sistema di tracciabilità di questi due
prodotti, rilasciata dall’ ente di certificazione Rina, società
del Gruppo Registro Italiano Navale.


La certificazione ha interessato circa 800 mila quintali di
prodotti, di cui 683 mila di mais e 109 mila di soia, per un
valore di circa 24 miliardi di lire.
”Il nostro sistema – ha spiegato il direttore del Caip,
Paolo Ghiacci- prevede una raccolta
adeguata di informazioni sui fornitori di sementi, combinata con
analisi, svolte da tre laboratori privati, dei lotti di sementi
che ci vengono fornite. Successivamente ritiriamo il prodotto
solo dalle aziende agricole che si sono approvvigionate di seme
presso di noi”. L’ analisi delle produzioni finali ha
evidenziato un’assenza totale di Ogm nel mais e una presenza
entro lo 0,4% nella soia, ”un valore -ha precisato Ghiacci-
ben inferiore all’ 1% di Ogm ammesso dai regolamenti comunitari
come livello massimo per dichiarare una produzione non Ogm”.
L’Unione Europea infatti ha fissato il tetto dell’ 1% per
evitare di dichiarare Ogm produzioni contaminate accidentalmente
lungo la filiera produttiva. Il fatturato aggregato del Caip di Bologna e Modena, nel 2001, si
è attestato sui 210 milioni di Euro.