Un mese fa nella villetta di Limidi
di Soliera si consumava la tragedia di cui e’ rimasto
vittima Matteo Nadalini: il quattordicenne venne ucciso
(soffocato da un sacchetto di plastica) durante quella che i
genitori denunciarono come una rapina dall’ esito drammatico.
Su quell’ episodio le indagini sono ancora aperte: in questo
mese, gli inquirenti hanno cercato di sistemare i tasselli di
una vicenda che presenta ancora alcuni lati oscuri.


Peraltro in Procura sembrano allungarsi i tempi per la
perizia tossicologica, affidata all’ Istituto di medicina legale
dell’universita’ di Modena. In particolare, si attende l’esito
di un consulto che il professor Francesco De Fazio, direttore
dell’istituto, avrebbe richiesto a un collega cinese, in
relazione a un componente di un farmaco, che sarebbe stato
individuato durante gli esami e su cui gli esperti cercano altri
riscontri. Le ulteriori indagini dovranno soprattutto appurare i
requisiti di questo componente, poco conosciuto in Europa.
Al momento, nessuno risulta essere indagato per il delitto
della villetta. In un’intervista radiofonica, un paio di
settimane fa, i genitori di Matteo hanno ribadito di avere la
massima fiducia nella magistratura: ”Non possiamo perdonare chi
ha ucciso nostro figlio. E per lui vorremmo ci fosse piu’
rispetto”, hanno detto.