L’Italia nel 2001 e’ il Paese con
la maggior crescita nelle donazioni in Europa. Dal primo gennaio
al 31 agosto la media dei donatori effettivi per milione di
abitanti ha raggiunto il 17.3, un balzo in avanti rispetto al
15.1 dello stesso periodo del 2000. Il dato e’ stato diffuso
oggi dal Centro nazionale trapianti (Cnt), in apertura del
congresso della Societa’ italiana dei trapianti d’organo. Si
tratta di un notevole progresso, ha spiegato il direttore del
Cnt, Alessandro Nanni Costa, rispetto alla media europea che lo
scorso anno si e’ assestata al 16.5 per milione di abitanti.
”Se prima l’Italia era il fanalino di coda – ha commentato
Franco Mosca, presidente della Societa’ italiana trapianti – ora
sta diventando un esempio in Europa a dimostrazione che
l’organizzazione sul territorio premia”.
In testa alla classifica regionale delle donazioni c’e’
l’Emilia Romagna (35 donatori effettivi per milione).

Al secondo posto c’è la Toscana (31.8), seguita dal Piemonte-Valle d’Aosta (28.2) e dal
Veneto (27.9), dalla provincia di Bolzano (25.9), seguono il
Friuli (24), la Liguria (23.1), La Lombardia (17.2), l’Umbria
(16.2), provincia di Trento (15.8), Abruzzo e Molise (14), Lazio
(13.7), Sardegna (12.7), Puglia (9.2), Sicilia (8.3), Marche
(8.2), Calabria (6.6), Basilicata (4.9), Campania (2.9).
La regione che ha fatto registrare l’incremento piu’
consistente rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e’ la
Toscana (piu’ 8.9), ma anche il Lazio e la Sicilia stanno
crescendo con ritmo sostenuto. Per la Basilicata e’ stato
registrato un dato preoccupante relativo alle basse donazioni:
e’ raddoppiato il dato dell’opposizione alla donazione, che nei
primi sette mesi del 2001 si e’ assestato al 60% contro il 33%
dello stesso periodo del 2000. Per quanto riguarda i trapianti
da cadavere nei primi otto mesi del 2001, il Cnt ha registrato
1.859 interventi (i dati di proiezione a fine anno dovrebbero
arrivare a 2.000). La graduatoria regionale per numero di
trapianti relativa al periodo 1 gennaio-31 luglio di quest’anno
vede in testa la Lombardia seguita da Veneto, Piemonte-Valle
d’Aosta ed Emilia Romagna. Fanalino di coda Abruzzo e Molise,
Calabria e Umbria. Non ci sono stati interventi in Basilicata,
Marche e nelle province di Bolzano e Trento.
Ma accanto a un quadro incoraggiante per donazioni non
mancano le ombre, ad iniziare dalle liste di attesa che
continuano ad essere lunghe. Per alcuni organi, in testa il
cuore, c’e’ grande preoccupazione per la mancanza di organi
adatti al trapianto.
Il Cnt ha registrato al momento 6.855 malati in lista
d’attesa per il rene, 986 per il fegato, 706 per il cuore e 176
per il polmone.
Durante il congresso si fara’ il punto delle ricerche per
impedire il rigetto degli organi trapiantati, per migliorare
l’organizzazione dei trapianti in tutte le regioni e per trovare
soluzioni alternative al trapianto come gli organi artificiali,
gli xenotrapianti e l’impiego di cellule staminali.